Con masse amministrate per 17 miliardi di euro, Unione Fiduciaria è oggi il principale operatore indipendente in Italia nell’amministrazione fiduciaria di patrimoni. La composizione di questi asset – circa 9 miliardi in strumenti mobiliari e 7 miliardi in polizze assicurative a contenuto finanziario (il resto sono partecipazioni societarie) – riflette la profonda integrazione dell’attività fiduciaria con l’universo del private banking, in particolare nei segmenti di fascia alta e internazionali.
“Il nostro modello si sviluppa a fianco del private banking, senza sovrapporsi ad esso”, spiega Massimiliano Franzaroli, head of Marketing & Corporate Business Development: “La nostra attività si fonda sull’amministrazione, non sulla gestione. Svolgiamo un ruolo tecnico e operativo, volto a garantire riservatezza, efficienza fiscale e supporto nell’organizzazione degli asset, senza interferire nelle decisioni di investimento”.
Unione Fiduciaria agisce da soggetto terzo e indipendente, con una rete di oltre 200 banche depositarie e 10mila relazioni attive con altrettanti intermediari e gestori in tutto il mondo. “Non siamo concorrenti degli operatori bancari o finanziari”, precisa il direttore generale Filippo Cappio, “e questo ci permette di lavorare con architettura realmente aperta, senza conflitti di interesse. Offriamo al cliente la possibilità di centralizzare in un’unica piattaforma l’amministrazione di asset distribuiti su più intermediari con precisione, trasparenza e rispetto delle normative”.
Un elemento distintivo della fiduciaria è la sua capacità di operare come sostituto d’imposta anche per patrimoni detenuti presso intermediari esteri. “Questo consente la compensazione automatica di plus e minusvalenze su più conti e giurisdizioni, eliminando l’obbligo dichiarativo per il cliente. È un vantaggio competitivo fondamentale, soprattutto per chi ha posizioni aperte su più banche e gestori in diverse piazze finanziarie globali”, spiega Marco Agostini, Vice Direttore Generale e Direttore Commerciale di Unione Fiduciaria.
Non è raro infatti che, tramite l’analisi delle posizioni aggregate, Unione Fiduciaria segnali al cliente situazioni di inefficienza fiscale o tecnica. Dalla gestione delle minusvalenze latenti, alla presenza di strumenti non armonizzati che comportano regimi fiscali penalizzanti, il monitoraggio consente al cliente o al suo consulente di intervenire per tempo. “Non suggeriamo mai decisioni di investimento, ma rendiamo il cliente consapevole delle conseguenze operative e fiscali di determinate scelte. Anche solo evitare errori che portano a una tassazione sfavorevole può significare un grande valore aggiunto”, evidenzia il direttore.
Altro punto di forza è la gestione delle polizze assicurative di ramo III altamente personalizzabili. “Queste polizze consentono al cliente di scegliere gestori, banche depositarie, fondi e profili di rischio. Sono strumenti flessibili, riservati a una clientela con patrimoni rilevanti, dove il taglio medio supera spesso i 10 milioni. Attraverso la nostra controllata all’80% Brokerfid, broker assicurativo partecipato anche dal gruppo internazionale Willis Towers Watson, siamo in grado di assistere il cliente non solo nell’amministrazione fiduciaria, ma anche nella strutturazione e nel monitoraggio di queste polizze”, assicura Franzaroli.
Le dimensioni medie delle posizioni gestite confermano il profilo della clientela: oltre 2,5 milioni per i patrimoni fiduciariamente amministrati, più di 4 milioni per le polizze in amministrazione e sopra i 10 milioni per le polizze intermediate come broker.