Il Sole 24 Ore / Le Entrate tolgono il trust dal limbo dell’incertezza
La Circolare 34/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate rappresenta una svolta significativa per il trust in Italia, fornendo chiarezza su aspetti cruciali.
La tassazione ora si applica al passaggio dei beni dal trust al beneficiario, anziché al momento del conferimento nel trust.
Sul tema professionisti esperti segnalano anche che la norma prevede delle eccezioni e raccomandano, ai fini delle imposte indirette, di prestare particolare attenzione alla redazione degli atti istitutivi e alla scelta della legge applicabile al trust.
La nuova circolare delle Entrate, secondo Filippo Cappio, Direttore Generale di Unione fiduciaria, “toglie al trust quella patina di oscurità che finora aveva avuto e avvicina questo istituto nell’ordinamento italiano a quanto avviene nel mondo anglosassone, ed in particolare al concetto di ‘trust dinastico’. Per questo abbiamo accolto con favore il documento delle Entrate, perché finora il mercato era sopito in un limbo di incertezza, con la giurisprudenza allineata già alla pratica internazionale, ma con il dubbio della posizione dell’amministrazione finanziaria”.
Il Direttore Generale Filippo Cappio, aggiunge che “questo intervento ha permesso al mercato di ripartire”. Del resto, proprio Unione fiduciaria è un soggetto che gestisce direttamente dei trust. “Si tratta di uno strumento che garantisce la possibilità di governare di patrimoni che altrimenti potrebbero essere frazionati afferma Cappio . In genere, per i trust che gestiamo, seguiamo non solo le parti relative all’istituzione e alla gestione, ma svolgiamo anche compito di cotrustee per trust esteri, quando ci sono beneficiari italiani”.